Variety accusa il regista di Todd Phillips di aver ignorato le aspettative dei fan e del pubblico, portando Joker: Folie à Deux al flop.
Pochi giorni fa è uscito al cinema Joker: Folie à Deux, il cinecomic DC con Joaquin Phoenix nel ruolo di Arthur Fleck e Lady Gaga nei panni di Harley Quinn, che ha diviso nettamente la critica ed il pubblico registrando uno dei peggiori flop nella storia dei cinecomic.
Variety ha pubblicato un lungo approfondimento in cui esamina le motivazioni dietro al flop del film, accusando la produzione ed il regista Todd Phillips di aver “ignorato completamente i fan della DC” creando di conseguenza un danno alla pellicola.
Una fonte vicina alla produzione afferma:
Se avessero fatto il primo film soltanto su una sfortunata persona che soffre di malattie mentali in una città che lo opprime, forse avrebbe fatto un centinaio di milioni. Di certo non un miliardo. Le persone sono andate al cinema perché quello si chiama Joker.
Phillips non voleva avere niente a che fare con DC durante la lavorazione del film, e che ha evitato il coinvolgimento diretto di James Gunn e Peter Safran (i due presidenti dei DC Studios) dialogando esclusivamente con i dirigenti di Warner Bros. Pictures.
Joker: Folie à Deux è stato infatti autorizzato e sviluppato da Warner Bros. Pictures in un momento precedente alla fondazione dei DC Studios di Gunn e Safran, motivo per cui Phillips ha potuto operare senza rispondere al resto della DC.
Mentre Gunn ha promosso il film sui social, lo stesso Phillips ha preso le distanze dai DC Studios – anche pubblicamente – dichiarando:
Con tutto il rispetto per Gunn e Safran, questo è un film di Warner Bros. Loro, inoltre, mi hanno detto: ‘Ok, Todd ha fatto questo film, permettiamogli di continuare a farlo da solo’.
Un portavoce di DC ha risposto a questo report affermando che non ci sono state tensioni interne e che Gunn non ha partecipato alla world premiere del film perché impegnato ad Atlanta con le riprese della stagione 2 di Peacemaker, mentre Safran era malato.
Phillips, invece, non ha commentato il report.
Secondo le fonti di Variety, il CEO di Warner Bros. Discovery David Zaslav ha avuto parecchie discussioni con il regista nel 2022 riguardo all’elevata cifra del budget, chiedendo di abbassarlo. Zaslav voleva girare a Londra e non a Los Angeles, il che avrebbe portato ad un risparmio del 20% del budget grazie agli incentivi fiscali del Regno Unito per le produzioni cinematografiche, ma Phillips ha insistito per girare negli Stati Uniti (dove i costi di produzione sono molto più alti).
Inoltre, pare che Warner Bros. non volesse presentare il film alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre Phillips ha insistito per farlo. Da lì è nato un passaparola negativo nei confronti del film, che inevitabilmente ha danneggiato le performance al box office.
Un portavoce dello studio ha risposto al report affermando che la compagnia ha supportato pienamente la decisione di girare a Los Angeles e che il regista ha incontrato il CEO soltanto per presentargli la trama. Inoltre, secondo questo portavoce, Warner ha supportato pienamente la decisione di portare il film a Venezia.
Un produttore – rimasto nell’anonimato – spiega infatti che la compagnia avrebbe dovuto esercitare un maggiore controllo sulla pellicola, provando a capire i reali interessi del pubblico per questo sequel.
Al regista è stato infatti dato uno straordinario livello di autonomia sull’intero montaggio, al punto in cui non ci sono stati test screening (le proiezioni di prova che si svolgono per capire il livello di apprezzamento del pubblico). Si tratta di una scelta decisamente particolare, in quanto – soprattutto per pellicole ad alto budget – le major organizzano diverse sessioni di test screening per ottenere feedback e suggerimenti.
A riguardo, il portavoce di Warner Bros. afferma:
Dato che il film contiene pesanti spoiler, lo studio non voleva divulgare passaggi di trama in anticipo al pubblico, permettendogli di scoprirli al cinema a tempo debito.
Una giustificazione non sufficiente, secondo gli esperti del settore, considerando che i test screening vengono effettuati anche per film dove la segretezza è massima.
Oltre al fallimento al box office, il film ha collezionato recensioni prevalentemente negative da parte della stampa (33% su Rotten Tomatoes) e da parte del pubblico (31% su Rotten Tomatoes). Come se non bastasse, il CinemaScore – indice di gradimento del pubblico USA – è pessimo: una D, peggior risultato di sempre per un film tratto dai fumetti.
Secondo gli esperti, ascoltare l’opinione del pubblico avrebbe permesso al film di ottenere un’accoglienza migliore rispetto a quella attuale.
Alcuni sostengono che la mancata presenza di Bradley Cooper (che aveva partecipato al primo film in veste di produttore) abbia contribuito al flop del film; l’attore è infatti celebre ad Hollywood per il suo “istinto commerciale”, ma in questo caso non ha rinnovato il contratto di partnership con Todd Phillips e non ha lavorato al sequel.
Una fonte coinvolta direttamente nello sviluppo del film ha detto:
Nessuno poteva contraddire Todd Phillips. Per questo genere di film, se non ascolti e presti attenzione alle aspettative dei fan, allora fallirai.
Parlando del fallimento al box office, l’analista Jeff Bock di Exhibitor Relations afferma:
Questo è un disastro del livello di Speed 2, dove Warner Bros. ha aumentato di molto il budget per il sequel soltanto per vedere tutto il pubblico abbandonare il franchise al box office.
La verità è che i creatori di Joker 2 hanno scelto una direzione che la maggior parte del pubblico non voleva seguire. Alla fine, le scelte che hanno fatto non si sono allineate con i gusti del pubblico.