James Gunn contro la tendenza di cambiare il terzo atto dei film Marvel all’ultimo: “Si danneggiano, vanno rispettati.”
Nell’ultimo anno si è fatto un gran parlare online del ruolo degli effetti visivi all’interno delle grandi pellicole di Hollywood, soprattutto nei progetti del Marvel Cinematic Universe. Più tempo passo e più i fan analizzano con cura ogni singolo shot in digitale, trovando spesso svariati errori o delle sequenze in cui si notano fin troppo le imperfezioni della CGI. Complice il Covid, che ha danneggiato l’intera industria, molti hanno la sensazione che il settore dei VFX sia fin troppo saturo, con la qualità che inevitabilmente ne ha risentito in negativo. Per quanto riguarda i Marvel Studios, sono in molti a sostenere che, nonostante la premessa di una qualità cinematografica, le loro serie abbiano una CGI decisamente poco curata.
I Marvel Studios, stando a quanto emerso, esercitano molto potere sulle aziende che si occupano di effetti visivi e chiedono di continuo diversi cambiamenti nel bel mezzo della lavorazione, ben più di ogni altro cliente dell’industria cinematografica. I terzi atti dei film, in particolare, risultano essere i più problematici per gli artisti degli effetti visivi in quanto sono più e più volte rivisti o addirittura stravolti, costringendo il team dei VFX a rifare da capo il lavoro in tempi parecchio ridotti.
Durante un’intervista promozionale con Collider, James Gunn, regista della trilogia sui Guardiani della Galassia, ha commentato la crisi degli effetti visivi, discutendo del suo approccio alla creazione dei VFX e alle riprese del terzo atto dei propri film. In particolare, il regista ha criticato la tendenza delle major – tra cui dei Marvel Studios – a modificare all’ultimo il terzo atto dei cinecomics e a girare i propri progetti senza una sceneggiatura ultimata:
“Si tratta solo di sapere cosa farai e non cambiare le cose in continuazione. Alcune cose possono cambiare perché si commettono errori, ma se hai pianificato tutto abbastanza bene allora non sarà necessario farlo. E penso che a volte quando vedi film di questo tipo ti accorgi che alcune sequenze hanno ottimi effetti visivi e altre in cui pensi ‘Cosa sta succedendo?’. Molte volte si scopre che ciò succede perché quella scena non era prevista fino a un mese prima. Faccio tutto ciò che è in mio potere per non farlo. Non vado sul set senza uno script completato… Voglio che lo script sia finito almeno sei mesi prima di iniziare a girare, sempre. Perché non capisco la tendenza a riscrivere mentre si sta girando perché danneggia il film. Se stai spendendo così tanto su un film, devi trattarlo con rispetto, e devi preparare tutto con un certo anticipo. E ciò non significa che non puoi cambiare nulla, ma che devi essere ben preparato.”
“Un altro aspetto riguarda il modo in cui bilancio il mio tempo sulla pianificazione dei miei film. La mia regola principale è che bisogna prendersi lo stesso numero di giorni per girare il terzo atto come se stessi girando il primo e il secondo atto combinati. È per questo motivo che molti blockbuster fanno schifo. Hanno un ottimo primo atto, il secondo atto è ok e poi arriva il terzo, dove ogni cosa è diversa e non migliora dal punto di vista del ritmo perché stai impiegando la stessa quantità di tempo impiegata per girare il primo e il secondo atto. Quindi concedo sempre ai miei film più tempo in modo tale che possano diventare sempre più grandi.”