Iron Man, ecco perché i Marvel Studios hanno deciso di lanciare il Marvel Cinematic Universe con il film con Robert Downey Jr.
Quest’anno si è celebrato il quindicesimo anniversario dell’uscita di Iron Man (2008), il film che ha inaugurato l’intero Marvel Cinematic Universe cambiando per sempre molte regole del cinema supereroistico. Ma in base a cosa i Marvel Studios stabilirono a quale personaggio della Casa delle Idee dedicare il primo tassello di quello che sarebbe diventato uno dei progetti cinematografici e crossmediali più ambiziosi della storia di Hollywood?
Durante il secondo episodio di With Great Power: The Rise of Superhero Cinema, podcast in quattro parti condotto dal giornalista e editore Ben Fritz del Wall Street Journal, sono stati svelati numerosi retroscena inediti sull’MCU, incluso il motivo che spinse la compagnia a scegliere l’eroe apripista del loro universo cinematografico condiviso.
Ike Perlmutter, ai tempi amministratore delegato di Marvel Entertainment, riteneva che i Marvel Studios non avrebbero ottenuto degli incassi positivi dai film quanto piuttosto dalla vendita dai giocattoli basati sui vari personaggi. Come sappiamo, tuttavia, lo studio non poteva utilizzare Spider-Man, gli X-Men e i Fantastici 4 per questioni di diritti.
Intenzionati a capire quale personaggio portare per primo sul grande schermo, i Marvel Studios crearono un focus group – tecnica usata nel marketing per raccogliere dati qualitativi che forniscano informazioni sugli atteggiamenti e sulle opinioni dei consumatori – composto prevalentemente da bambini e ragazzi con la finalità di trovare il supereroe che potesse vendere più giocattoli. A tal proposito John Turitzin, consigliere capo della Marvel, ha ricordato:
Stavamo cercando di decidere su quale personaggio basare il primo film. Creammo un focus group con dei bambini e descrivemmo loro i personaggi, mostrando le immagini dei singoli eroi. Poi chiedemmo loro cosa pensassero dei vari personaggi, e raccogliemmo le loro opinioni nell’arco della giornata.
Il nostro obiettivo era vendere giocattoli. Non abbiamo mai pensato che lo studio cinematografico potesse realisticamente generare dei profitti. Pensavamo che avremmo usato i film come un veicolo per accrescere il fascino e la popolarità dei personaggi. Alla fine della giornata, dopo aver descritto Iron Man ai bambini del focus group spiegando che poteva sparare delle cose dalle mani e volare, lo amarono.
Secondo una persona che aveva lavorato alla Marvel in precedenza, i bambini apprezzarono Iron Man per via della somiglianza con i Transformers:
I bambini del focus group pensavano che Iron Man fosse fantastico. Iron Man era come un robot. Aveva tutti gli attributi e il fascino di un personaggio robotico.
Nonostante il feedback positivo dei bambini del focus group, Turitzin ha spiegato che in un primo momento le vendite dei giocattoli di Iron Man non ebbero gli effetti sperati:
Fritz: “Avete venduto effettivamente molti giocattoli come avevate previsto?”
Turitzin: “No. È interessante, ma no. Perché le licenze erano scettiche su Iron Man come personaggio. Eppure divenne molto popolare dopo l’uscita del film. A quel punto le licenze iniziarono a inseguire Iron Man perché non avevano abbastanza prodotti sui loro scaffali.
Ricordiamo che Iron Man (2008), scritto da Mark Fergus, Hawk Ostby, Art Marcum e Matt Holloway e diretto da Jon Favreau, vede nel cast Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man), Jeff Bridges (Obadiah Stane/Iron Monger), Gwyneth Paltrow (Virginia “Pepper” Potts), Terrence Howard (Colonnello James Rhodes), Faran Tahir (Raza), Clark Gregg (Phil Coulson), Leslie Bibb (Christine Everhart) e Shaun Toub (Ho Yinsen).
Questa la sinossi ufficiale:
“Tony Stark è un inventore geniale e miliardario col vizio delle donne (tante) e delle attività filantropiche. Ereditato patrimonio e ingegno dal padre scomparso in un incidente d’auto, Tony (per amici e amichette) conduce e amministra le Industrie Stark, produttrici e prime fornitrici di armi per il governo americano. Durante un test in medioriente, per verificare l’efficienza di un’arma sperimentale, viene catturato da un gruppo di estremisti. Ferito al cuore da una scheggia è soccorso e curato da Yinsen, un fisico esperto di cibernetica che gli applica un organo artificiale. Obbligato dai guerriglieri a costruire un’arma invincibile per la loro causa, Tony progetta in segreto un’armatura per fuggire alla prigionia. Rientrato negli Stati Uniti è deciso a cambiare vita, a riparare alle ingiustizie e a ‘industriarsi’ a favore dei più deboli.”