Il pubblico è stanco del Marvel Cinematic Universe? I fumettisti riaprono il dibattito sulla stanchezza da film sui supereroi.
Il dibattito sulla cosiddetta “Superhero Fatigue” o “Marvel Fatigue“, ossia la presunta stanchezza da cinecomic e da film Marvel, è un argomento discusso da molto tempo. Dopo l’uscita del primo X-Men nel 2000, il fenomeno dei film sui supereroi è cresciuto incredibilmente e nel giro di pochi anni si è consolidato come uno dei generi più redditizi e popolari di Hollywood, capace di incassare cifre esorbitanti al box-office di tutto il mondo. Nonostante ciò, molti ritengono che l’offerta di prodotti supereroistici stia cominciando a superare la domanda, correndo il potenziale rischio di saturazione del mercato in relazione ai cinecomics e al Marvel Cinematic Universe.
Negli ultimi giorni, in seguito all’uscita di Ant-Man and The Wasp: Quantumania nelle sale, la discussione sulla stanchezza da cinecomics ha interessato diversi autori di fumetti che hanno approfittato del buzz sui social non solo per condividere la propria opinione sull’argomento ma anche per lanciare alcune frecciatine al film diretto da Peyton Reed. Lo sceneggiatore e inchiostratore Jimmy Palmiotti, noto per aver contribuito alla rinascita della Casa delle Idee agli inizi del 2000 con storie come Diavolo Custode di Kevin Smith e con l’etichetta Marvel Knights, ha voluto dare dei “consigli” alle major per i futuri adattamenti di fumetti sui supereroi:
“Il mio consiglio per i futuri film sui supereroi: ambientate i film un po’ di più nella realtà, create interazioni interessanti tra i personaggi con vera tensione, lavorate sulla personalità dei personaggi e limitate l’uso degli effetti visivi in modo tale che, quando succedono determinate cose, siano spettacolari. Permettermi di avere a cuore ciò che sto guardando.”
My advice for superhero films going forward: ground the movies a bit more in reality, create interesting character interaction with actual tension & build on the character's personalities & limit the effects so that when things do happen, it's spectacular.
Make me care.
— Jimmy Palmiotti (@jpalmiotti) February 23, 2023
“Quando vedo film ambientati in mondi alternativi, penso sempre che gli sceneggiatori non siano riusciti a trovare storie abbastanza interessanti ambientate nel nostro mondo e che siano passati oltre… ma gli spettatori sentono che ci sia meno posta in gioco quando gli eventi avvengono altrove.”
“Ci sono delle eccezioni, ma quante grandi storie vengono raccontate nei fumetti a cui i film non si avvicinano neanche? Non è sempre vera l’idea che ‘più grande’ significhi ‘migliore.'”
There are exceptions, but how many great stories are told in comics that the films will not even go near. The idea of bigger means better isn't always the case.
— Jimmy Palmiotti (@jpalmiotti) February 23, 2023
“E diciamoci la verità: questi film stanno facendo un mucchio di soldi, ma a meno che le cose non cambino, faranno sempre meno nel tempo. Tutti i generi cinematografici vivono un periodo di stanchezza… ma sento che questo possa essere evitato.”
And let's be honest, these movies are making a bundle, but unless things change, they will make less and less over time. All Genres experience burnout – but this can be avoided I feel.
— Jimmy Palmiotti (@jpalmiotti) February 23, 2023
Anche Rob Liefeld, fumettista e co-creatore di Deadpool, Cable e Domino, ha espresso il suo punto di vista sulla questione. Liefeld, che ha adottato spesso atteggiamenti provocatori nei confronti dei Marvel Studios e della Disney pur essendo invitato regolarmente alle première dei film dell’MCU, ha spiegato che i cinecomics usciti negli ultimi anni hanno proposto al pubblico troppe storie “originali” create appositamente per il grande schermo e non adattamenti di specifiche storie a fumetti risultando di conseguenza più “vuote” rispetto al materiale di partenza:
“I cinecomics si stanno allontanando sempre più dal materiale di partenza tanto celebrato, creando storie per i film che non riflettono gli ingredienti dei fumetti più amati. Il prodotto, di conseguenza, risulta più vuoto. Tornate ad adattare i fumetti più amati.”
Hot Take: Comic films are moving further from the celebrated source materials, making stories for movies without reflecting beloved comic book ingredients. The product is emptier as a result. Get back to adapting beloved comic books.
— robliefeld (@robertliefeld) February 19, 2023
Molto più ottimista, invece, è la posizione di Erik Davis, editor di Rotten Tomatoes e della catena cinematografica Fandango, che ha reagito ai commenti dei fumettisti riguardanti le trasposizioni delle opere a fumetti sottolineando il valore delle storie raccontate al cinema e la forza intrinseca dei generi cinematografici:
“La ‘stanchezza da film sui supereroi’ non esiste. La ‘stanchezza da film horror’ non esiste. La ‘stanchezza da franchise’ in generale non esiste. Ci sono solo storie belle, divertenti e riguardabili. Uno storytelling efficace trionfa su tutto, indipendentemente dal fatto che si tratti del terzo film sui supereroi o del trecentesimo.”
Superhero movie fatigue does not exist. Horror movie fatigue does not exist. “Franchise fatigue” in general does not exist. There is only good, entertaining, gotta-watch-it-again storytelling. Great storytelling trumps all, whether it’s the 3rd superhero movie ever or the 300th.
— Erik Davis (@ErikDavis) February 23, 2023