Il Parents Television Council si scaglia contro Disney+ per l’arrivo di Daredevil e delle altre serie Marvel/Netflix: “Vi distruggerà.”
Nel novembre del 2018 Netflix ha iniziato a cancellare le varie serie basate sui personaggi Marvel – ovvero Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist, Luke Cage e il Punitore – impedendo ai Marvel Studios di utilizzarli per due anni. Col tempo i diritti dei singoli personaggi hanno fatto il loro ritorno ai Marvel Studios che hanno iniziato ad utilizzare alcune versioni di quelle proprietà intellettuali per le loro storie (Matt Murdock in Spider-Man: No Way Home e Kingpin in Hawkeye) ma a fine mese la Disney ha riottenuto anche la distribuzione di queste serie.
A partire dal 28 febbraio, infatti, i diritti di streaming delle tre stagioni di Marvel’s Daredevil e Marvel’s Jessica Jones, delle due stagioni di Marvel’s Luke Cage, Marvel’s The Punisher e Marvel’s Iron Fist, di Marvel’s The Defenders e di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. sono tornati ufficialmente alla Disney. Inoltre, la Casa di Topolino ha confermato che dal 16 marzo tutte le serie sopracitate saranno aggiunte al catalogo della piattaforma di streaming. Al momento le serie saranno disponibili soltanto negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda.
Con l’aggiunta di questi titoli al catalogo – alcuni dei quali contenenti sequenze particolarmente violente (come Daredevil, Jessica Jones e The Punisher), Disney+ implementerà il parental control tramite PIN anche negli Stati Uniti per bloccare i profili (mentre in Italia l’opzione era già stata introdotta dal febbraio 2021, data di lancio della sezione “più matura” STAR all’interno della piattaforma) e un’opzione per selezionare le restrizioni sulla classificazione dei contenuti per ciascun profilo.
A quanto pare, tuttavia, l’imminente aggiunta delle ormai ex serie “Marvel/Netflix” ha attirato l’attenzione del Parents Television Council (PTC) – un gruppo di pressione statunitense che pubblica recensioni e ricerche non scientifiche sui programmi televisivi e sul potenziale effetto dannoso che potrebbero avere per lo sviluppo dei bambini – che ha fortemente criticato la Disney, avvertendola che in questo modo “distruggerà il proprio brand“. Malgrado il PTC “applauda” il servizio per aver “migliorato il loro parental control“, il gruppo ritiene che “la sola presenza di contenuti per un pubblico adulto e vietati ai minori viola la fiducia delle famiglie e potrebbe anche spegnerla totalmente.”
“Per più di 98 anni, la Walt Disney Company è stata sinonimo della parola ‘family-friendly’, e non riesco a pensare a nessun altra corporation nella storia americana che è stata costruita più saldamente sulle spalle – e sui portafogli – dei genitori e delle famiglie.” ha dichiarato Tim Winter, presidente del Parents Television and Media Council. “L’omonima piattaforma della compagnia, Disney+, si è commercializzata logicamente come un servizio di streaming family-friendly, e i genitori hanno riposto la loro fiducia nella Disney affinché garantisse proprio questo.”
“Sembra un atteggiamento estremamente inusuale, da sottomarca, per Disney+ aggiungere contenuti per un pubblico adulto e programmi vietati ai minori a questa piattaforma, apparentemente per incrementare le entrate derivanti dagli abbonamenti. Quindi cosa accadrà dopo? Aggiungeranno spettacoli di striptease dal vivo a Fantasyland a Disney World?”
“Non c’è alcuna necessità per Disney+ di competere con i contenuti espliciti di altre piattaforme di streaming.” ha aggiunto il PTC. “La Disney è già in vantaggio competitivo con la piattaforma di streaming più sicura per le famiglie. La sua incursione nel territorio dei contenuti per un pubblico adulto macchierà per sempre la propria corona per le famiglie.”