Attenzione agli spoiler sul finale di Captain America: Civil War.
Captain America: Civil War è stato un film molto diverso rispetto alla celebre saga fumettistica di Mark Millar, sviluppandosi in maniera del tutto slegata, in funzione di quanto avvenuto nell’Universo Cinematografico Marvel.
A differenza del fumetto, in cui Steve Rogers si arrende, per poi morire nella storyline successiva, qui nel film le cose vanno in maniera diversa
Kevin Feige ed i Fratelli Russo, nel corso di una lunga intervista, hanno quindi commentato il finale, spiegando le loro scelte.
Ci sembrava una scappatoia troppo facile. Abbiamo pensato che un finale più complicato sarebbe stato più interessante, in cui potevamo vedere lo sviluppo delle scelte fatte dai personaggi. Se avessimo ucciso Cap, tutto sarebbe terminato con la sua morte, e Tony sarebbe convissuto col senso di colpa. Ci siamo detti che ormai il genere – e l’intero MCU – è arrivato a un punto in cui il pubblico può riconoscere chiaramente dei percorsi ricorrenti e simili. Io e Joe non facciamo altro che chiederci “Come possiamo cambiare il genere cui stiamo lavorando?”. Il punto più interessante in cui lasciare una diatriba familiare è proprio quello in cui finisci per domandarti se lo strappo potrà mai essere ricucito o se si tratti di una rottura definitiva.
Lasciare lo scudo equivale a rifiutare l’identità di Captain America e ad abbracciare quella di Steve Rogers; ora è un ribelle. Secondo noi è la cosa più interessante che puoi fare con un personaggio come questo, che è nato come un patriota nel primo film ed è finito ad essere un ribelle nel terzo.
Feige ha quindi raccontato un interessante retroscena in cui la Disney spingeva per vedere i Vendicatori riuniti contro un nemico comune nel finale del film (come avvenuto per Batman v Superman), ma i Russo hanno rifiutato, criticando la scelta.