I fan Marvel sono stanchi del Marvel Cinematic Universe? Ecco i dati emersi da un recente studio condotto da Fandom.
Sin dal primo X-Men del 2000, il fenomeno dei cinecomics è cresciuto incredibilmente e nel giro di pochi anni si è consolidato come uno dei generi più redditizi e popolari di tutta Hollywood, capace di incassare cifre da capogiro al box-office di tutto il mondo. Ma in futuro cosa accadrà a questa tipologia di film? Arriverà il momento in cui il pubblico si stancherà dei supereroi oppure le major saranno così abili da rinnovare di volta in volta i loro franchise per renderli sempre più appetibili? Nonostante l’attesa da parte dei fan per i progetti annunciati dai Marvel Studios al San Diego Comic-Con e per quelli in fase di sviluppo, molti ritengono che l’offerta di prodotti supereroistici stia cominciando a superare la domanda, correndo il potenziale rischio di saturazione del mercato in relazione ai cinecomics e al Marvel Cinematic Universe.
Stando a uno studio condotto dalla piattaforma Fandom (via Variety) oltre un terzo dei fan Marvel sta accusando una certa stanchezza per il Marvel Cinematic Universe a causa della quantità costante di contenuti proposti al cinema e su Disney+. Lo studio, basato su un campione di 5.000 persone di età compresa tra i 13 e i 54 anni, dimostra anche che i fan Marvel sono più propensi a guardare ogni singolo progetto dei Marvel Studios rispetto ai fan della DC, che al contrario sarebbeto più disposti a fruire film o serie TV incentrati su specifici supereroi piuttosto che seguire tutte le uscite.
Secondo lo studio, l’81% dei fan Marvel intervistati guarderebbe ogni progetto dell’Universo Cinematografico Marvel mentre solo il 67% dei fan DC farebbe altrettanto con il DCEU. Al contrario, solo il 38% dei fan Marvel è interessato a personaggi specifici, rispetto al 57% dei fan DC che sono interessati più a uno o due supereroi dell’intero Universo DC (probabilmente Batman e Superman). Conseguentemente, solo il 20% dei fan DC si è detto stanco dal numero di film in uscita in un anno rispetto al 38% dei fan Marvel. Infine, i fan DC sarebbero più propensi dei fan Marvel del 20% ad acquistare prodotti come oggetti da collezione, vestiti e persino articoli culinari ispirati ai supereroi.
Dallo studio di Fandom, inoltre, è emerso che ogni fanbase potrebbe essere suddivisa in quattro segmenti:
• Gli “Avvocati“: descritti come il nucleo della fanbase, sono i fan “profondamente coinvolti dalla proprietà intellettuale” di riferimento al punto che essa diventa “parte della loro identità.” Solitamente fruiscono i contenuti nei primi giorni dall’uscita. Alcuni franchise con un alto numero di Avvocati includono la Marvel e la DC, Rick and Morty, Harry Potter, Star Wars e Stranger Things.
• Gli “Intenzionalisti“: sono i fan più esigenti e sono influenzati dal marketing e dalle recensioni, dai temi presenti nella narrazione e dagli attori e i registi dietro ai progetti. I franchise con un alto numero di Intenzionalisti sono The Sex Lives of College Girls, Breaking Bad, Better Call Saul, The Handmaid’s Tale, Game of Thrones e Only Murders in the Building.
• I “Coltivatori“: in media costituiscono il più grande segmento di fan di un franchise, sono “pesantemente influenzati dal buzz” riguardante l’uscita di un prodotto e vedono un’opportunità per stare con gli amici e i membri della famiglia oltre a prendere parte ad una conversazione culturale più ampia. Di solito fruiscono il film o la serie entro il primo mese dall’uscita. I franchise con un alto numero di Allevatori sono Chicago Fire, Ted Lasso, True Detective, The Challenge e It’s Always Sunny in Philadelphia.
• I “Flirt“: sono i fan “dilettanti” e sono interessati principalmente all’intrattenimento da cui possono “entrare e uscire” a piacimento. Gli appartenenti a questa categoria fruiscono i prodotti quando hanno del tempo libero. I franchise con un alto numero di Flirt sono The Office, Spongebob, Gilmore Girls, South Park, Friends, The Bachelor e Real Housewives.
Il fandom Marvel, secondo lo studio, sarebbe composto dal 66% di “Avvocati” e “Intenzionalisti” mentre quello della DC registra una quantità superiore di fan appartenenti ai “Coltivatori” e ai “Flirt”.
“Le parole ‘fan’ e ‘super fan’ sono usate costantemente per descrivere i consumatori di intrattenimento, ma questi termini sono troppo generici per il mondo dell’intrattenimento moderno… i fandom sono complessi.” ha spiegato Stephanie Fried di Fandom. “Capire i livelli di identità dei fan e connettersi autenticamente con loro al momento giusto e nel posto giusto sarà la chiave per i venditori che cercano di massimizzare il successo attraverso lo streaming, le uscite cinematografiche e i videogiochi.”
“Raggiungere i consumatori in modo impattante non è una formula unica per tutti.” ha dichiarato Perkins Miller, CEO di Fandom. “Capire lo spettro dell’identità dei fan e come influenza il comportamento dei fan non è mai stato così critico nel panorama dell’intrattenimento in continua espansione.”