Lo storico personaggio della saga di Star Wars è di recente divenuto protagonista di una pellicola dedicata esclusivamente a lui. Ma perché questo personaggio ha un così grande peso e a cosa è dovuto il successo che ha riscosso?
George Lucas, creatore della saga di Guerre Stellari, ha definito Han Solo come “un solitario che capisce l’importanza di far parte di un gruppo e di aiutare per il bene comune” ed è sicuramente uno dei punti fondamentali del personaggio, ma c’è molto di più.
Quando fece la sua prima comparsa su schermo, il personaggio interpretato da Harrison Ford rimase da subito impresso. Scaltro, affascinante, simpatico e coraggioso, il classico esempio di ribelle che ammalia il pubblico, con un cuore d’oro sotto una dura scorza. Come disse alla principessa Leia:
“Ti piaccio perché sono una canaglia, non ci sono canaglie nella tua vita.”
Ma il segreto del successo di Han non sta solo nella sua caratterizzazione ammaliante, ma anche in chi egli sia. In un universo dove i protagonisti cercavano incessantemente di stare su fronti opposti, seguendo schemi di vita prestabiliti e camminando sotto la luce o tra le tenebre, Han decise di uscire dallo schema. Non era la personificazione del male, non era un saggio maestro, non aveva origini reali e di certo non era il prescelto di una antica profezia, Han semplicemente era umano, si faceva delle domande ed agiva di conseguenza, non viveva seguendo un sentiero prestabilito. Questo aspetto è rappresentato perfettamente dal suo vestiario: in un mondo in cui i buoni si vestono con colori chiari e i cattivi con colori scuri, Han è vestito di chiaro e di scuro, come a simboleggiare il suo modo di vivere.
Han non agiva spinto da una religione, la guida di un maestro o un’alta vocazione, bensì seguiva quella che sarebbe diventata una famiglia vera e propria per lui. Han era fallibile, lontano dalla perfezione, ma era questo che lo rendeva il perfetto punto di vista per uno spettatore che si trovava davanti un’universo governato da una mistica Forza che controlla e unisce tutto, uno spettatore che doveva accettare tutto questo ma che nella sua situazione si sarebbe fatto le medesime domande e avrebbe avuto i medesimi dubbi.
Oggi viviamo con il concetto che l’eroe è quello che ha grandi poteri, fa cose pazzesche ed è sempre quello che agisce secondo un codice morale, ma per esperienza abbiamo visto che non sempre questo paga. Han non è certo il concetto di lealtà, almeno all’inizio, ma tenete presente che Lucas ce lo ha presentato come un mercenario dove l’unica cosa che gli interessa sono i soldi e salvarsi la vita. E così è stato fino a quando il senso di giustizia in lui non è emerso perchè anche nella persona più egoista c’è sempre un cuore che lo fa battere.
La storia di Star Wars gira tutto intorno a Luke e Darth Vader, il continuo conflitto tra il bene e il male. Ma in una saga meravigliosa come questa, anche i personaggi “secondari” hanno il loro valore e vi domandiamo: secondo voi la ribellione avrebbe mai potuto distruggere l’impero senza Han Solo? Effettivamente no, basti pensare in Una Nuova Speranza, dove salva Luke Skywalker che stava per essere distrutto da Vader prima di far saltare la prima Morte Nera. In quel momento abbiamo potuto scoprire l’altro lato di Han, quello che lo avrebbe accompagnato per sempre. E se ci pensate anche ne Il Ritorno dello Jedi, se non avesse pianificato l’attacco alla base su Endor, la ribellione non sarebbe mai entrata dentro la seconda Morte Nera.
Tenete sempre presente che ogni eroe ha bisogno di aiuto, Luke è l’eroe ma senza Han non siamo del tutto convinti che avrebbe potuto fare granché. Harrison Ford non ha solo dato vita ad uno dei più grandi personaggi dell’intera saga, ma ha creato anche un esempio, un uomo dove i ragazzi che non sono attratti dal concetto Jedi, possono identificarsi e seguire, perché alla fine Han Solo è il ritratto dell’eroe dei tempi moderni: egoista si, ma altruista quando serve. Il personaggio è stato classificato dall’American Film Institute come il quattordicesimo miglior eroe del cinema ed è stato fonte di ispirazione per altri personaggi come ad esempio Indiana Jones (interpretato sempre da Harrison Ford) o l’antieroe della serie manga Cobra, ovvero creare un personaggio con un forte umorismo i tratti del tipico “eroe per caso”.
Ma come tutti gli eroi e i mascalzoni, dovrà cedere all’amore e con la Principessa Leia, assisteremo ad un cambiamento, non del tutto mostrato, di un uomo che abbandona per sempre la sua vecchia vita per abbracciarne una nuova. Purtroppo nel film Il Risveglio della Forza, assisteremo alla sua ultima apparizione cinematografica. Qui assisteremo ad un ritorno alle origini, il contrabbandiere insieme al suo amico fidato Chewbacca che dovrà vedersela con i problemi di un padre che vede il proprio figlio abbracciare il Lato Oscuro, quel lato che ha sempre combattuto.
Nel corso dei film abbiamo imparato cose curiose del personaggio, ad esempio che ha ottenuto il Millenium Falcon da Lando con una scommessa, che ha fatto la rotta di Kessel in 12 parsec e molti fan sono sempre stati curiosi di scoprire come è diventato amico di Chewbacca, la sua principale famiglia. Disney e Lucasfilm hanno finalmente deciso di mostrare al mondo quei dettagli che sono sempre stati solamente rivelati, basti pensare a Rogue One che ha mostrato come l’alleanza ha rubato i piani della Morte Nera per poi dare vita al film Una Nuova Speranza. Solo: a Star Wars Story ci rivela tutto ciò che abbiamo sempre desiderato vedere riguardo ad Han Solo.
Ron Howard ha creato un film assolutamente perfetto per il personaggio, riportandoci indietro nel tempo, mostrandoci un giovane Han Solo con un cuore immenso e di come ha dato il via alla leggenda che sarebbe stato, Generale dell’Alleanza Ribelle. C’è anche da sottolineare la bravura di Alden Ehrenreich, attore che ha interpretato il giovane Han e che ha studiato il personaggio grazie agli insegnamenti di Harrison Ford in persona.
Quindi chi è Han Solo? È semplicemente l’eroe che vorremmo essere, quello che è libero di seguire il suo istinto, quello che alla fine ti porta sempre a fare la cosa giusta.
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