Gerry Conway, co-creatore del Punitore, ha lanciato una campagna di raccolti fondi per rivendicare l’uso improprio del teschio del personaggio da parte della polizia.
A causa dell’uso improprio dell’iconico logo del Punitore da parte delle forze armate statunitensi durante le recenti manifestazioni e proteste successive all’uccisione di George Floyd, molti utenti hanno chiesto alla Casa di Topolino di vietare ai poliziotti di continuare ad indossare l’emblema del noto personaggio sulle proprie uniformi senza autorizzazione.
Stando a quanto spiegato dall’avvocato dell’industria dell’intrattenimento Justin Jacobson a Business Insider, tuttavia, la Disney e la Marvel “non potrebbero intraprendere effettivamente un’azione legale contro coloro che indossano il logo” poiché gli ufficiali di polizia non hanno mai venduto merchandise con il simbolo sfoggiato da Frank Castle.
Sempre a Business Insider, un agente della Marvel ha fatto notare che la questione è stata anche trattata nel numero #13 di The Punisher scritto da Matthew Rosenberg, in cui Frank Castle critica alcuni poliziotti che lo trattano come un idolo, ribadendo che sono completamente differenti.
Here are some photos of Detroit police apparently from today. Can anyone explain the skull? Given the use of the totenkopf by the SS, doesn’t it seem just a little bit inappropriate?? pic.twitter.com/j3KES75kcb
— Nick Krieger (@nckrieger) June 3, 2020
Nelle ultime ore, inoltre, Gerry Conway, il co-creatore del Punitore, ha condannato su Twitter il gesto dei membri delle forze dell’ordine, lanciando online una campagna di raccolta fondi per sostenere il movimento Black Lives Matter:
“Sto cercando giovani disegnatori di colore che intendano partecipare ad un piccolo progetto di raccolta fondi per il Black Lives Matter e per rivendicare il teschio del Punitore come simbolo di giustizia piuttosto che come sinonimo di oppressione della polizia senza legge.”
“Per essere chiari, questo piccolo progetto è aperto a chiunque voglia offrire il proprio tempo e sforzo. Non è un ingaggio retribuito, è destinato alla raccolta fondi per supportare il Black Lives Matter. Spero di lavorare con numerosi artisti con una varietà di stili e di approcci artistici. Per quanto riguarda il dibattito sul fatto che il logo del Punitore sarà mai un simbolo di giustizia, sono d’accordo che sia una questione aperta. Ma ciò che non deve essere è un simbolo di oppressione. Intendo negare alla polizia l’uso di quel simbolo reclamandolo per il Black Lives Matter. Chiamatela ironia. Spero che i risultati parleranno da soli.”
Oltre al suo appello per rivendicare l’utilizzo del logo del vigilante, l’autore ha condiviso un articolo di io9 nel quale viene spiegato che originariamente il simbolo era “ispirato all’emblema dei Totenkopf, un teschio con le ossa incrociate usato dalle forze militari nell’Impero Tedesco e, ignominiosamente, dalle SS naziste rispettivamente nel 19º e nel 20º secolo.“
SINOSSI
“L’ex marine divenuto vigilante Frank Castle (Jon Bernthal) ha vissuto una vita tranquilla per strada fino a quando improvvisamente non viene coinvolto nel tentato omicidio di una giovane ragazza (Giorgia Whigham). Naturalmente l’uomo è incuriosito dal mistero che la circonda e da coloro che sono alla ricerca delle informazioni che custodiva la ragazza. Castle pertanto, si segna un nuovo bersaglio sulla schiena perché nuovi e vecchi nemici lo costringono a confrontarsi con sé stesso, ad accettare il suo destino e ad abbracciare definitivamente la vita nei panni di The Punisher.“