Gal Gadot spiega come ha affrontato le minacce di Joss Whedon sul set delle riprese aggiuntive di Justice League.
Dopo anni di attesa, speranze, petizioni e finte smentite, a marzo è uscita su Sky la Zack Snyder’s Justice League, film che mostra l’opera completa del regista senza i pesanti tagli imposti dalla Warner. Nel 2017 Snyder abbandonò infatti la regia di Justice League a causa di una tragedia familiare e venne sostituito da Joss Whedon che, oltre a realizzare una versione pessima del film demolita dalla critica e dai fan, venne accusato da Ray Fisher e altri attori di comportamenti inopportuni e poco professionali sul set delle riprese aggiuntive.
Come molti di voi ricorderanno, a maggio Gal Gadot ha spiegato che Whedon ha minacciato la sua carriera quando le ha chiesto di fare alcune modifiche all’interpretazione del suo personaggio:
Ha minacciato la mia carriera, mi ha detto che, se avessi fatto qualcosa, avrebbe reso la mia carriera miserabile. Io invece ho deciso di occuparmene personalmente.
Ora l’attrice è tornata a discutere della questione e, in una recente intervista con Elle, ha spiegato:
Ho iniziato a smuovere tutto non appena è successo e devo dire che i capi della Warner Bros. se ne sono occupati subito. Sono rimasta stordita…non riuscivo a credere a quello che mi aveva detto. Se lo ha detto a me, allora ovviamente lo avrà detto a tante altre persone, quindi ho fatto ciò che sentivo di dover fare ed ho detto alle persone che non andava bene.
Se fossi stata un uomo, avrei fatto la stessa cosa. Ma mi avrebbe detto le stesse cose se fossi stata un uomo? Non so. Non lo sapremo mai. Ma ho un forte senso di giustizia. Sono rimasta scioccata da come mi ha parlato, ma ormai è fatta.