Durante un’intervista con GamesRadar, Sydney Freeland (regista ed executive producer di Echo) ha spiegato in che modo il suo background personale, l’essere transessuale e nativa americana della nazione Navajo, l’abbia aiutata ad entrare in contatto con la protagonista Maya Lopez:
Penso che, provenendo da diverse comunità emarginate, sono abituata a essere travisata e ritratta male nei media. Così, quando ho visto che si trattava di un personaggio sordo e indigeno, è stato incredibilmente eccitante per me, perché le cose che potrebbero essere estranee o diverse per la gente, per me sono incredibilmente normali. Questo è lo spazio in cui amo stare. È lo spazio in cui amo operare.
La mia esperienza personale ha contribuito a definire il mio approccio a questo progetto. E poiché non sono sorda, mi ha permesso di aprirmi a persone che hanno vissuto quell’esperienza e che hanno le competenze necessarie per entrare nel progetto e aiutarci a dare forma alla narrazione.
Ogni episodio di Echo inizia con un approfondimento sulla storia del popolo Choctaw. La Freeland ha raccontato che lei e il team di produzione sono andati in Oklahoma e hanno incontrato la Nazione Choctaw prima delle riprese, e ciò è stato fondamentale:
È sempre stato emozionante vedere un nativo sullo schermo, che fosse Balla coi lupi o Segnali di fumo. E siccome ce n’erano pochi in passato, ogni volta che c’era un personaggio nativo americano mi ci buttavo sopra e lo vivevo appieno. Quindi avere un’intera serie Marvel guidata da un personaggio indigeno, un personaggio sordo, è incredibilmente emozionante e gratificante.
