Per promuovere l’uscita del primo trailer ufficiale di Echo, i Marvel Studios hanno invitato alcuni esponenti della stampa statunitense per un’esclusivo first look seguito da una conferenza stampa. Durante l’evento, la regista e produttrice Sydney Freeland e il capo dello streaming Brad Winderbaum hanno svelato numerosi dettagli e retroscena sullo sviluppo della serie.
Echo sembra essere una svolta per la compagnia: simboleggia la “prima volta” per tante nuove dinamiche che si stano facendo strada nella produzione dei Marvel Studios. Sarà la prima serie a debuttare contemporaneamente su Disney+ e Hulu, nonché ad avere tutti gli episodi disponibili immediatamente e ad essere vietata ai minori. Naturalmente sarà anche la prima serie Marvel a dare voce ad un personaggio appartenente al gruppo dei Nativi d’America e ha portare sullo schermo un protagonista sordo.
La regista e produttrice Sydney Freeland ha proprio espresso la sua soddisfazione nel vedere una tale rappresentazione sullo schermo, elemento molto importante per lei e tutta la crew. Sembrerebbe che anche dietro la camera fossero presenti persone native d’America o sorde. La stessa regista è cresciuta in una riserva del New Mexico con la tribù del Navajo, leggendo i fumetti della Marvel e partecipando alle tradizionali festività della tribù, come il powwow, una celebrazione che coinvolge canti, balli, musica:
Per me il powwow era come andare a Disneyland per chi vive a Anaheim.
Per la Freeland queste due realtà non si sono mai escluse a vicenda e proprio per questo non vedeva lora di esplorarle in Echo. Prima di tutto è stato fatto un lavoro su come il personaggio percepiva il suo essere indigeno, così è stata resa membro della tribù Choctaw dell’Oklahoma. Nei fumetti Marvel Comics Maya proviene dalla tribù dei Piedi Neri, ma le ispirazioni visive erano culminate in un miscuglio di immagini che avevano creato una backstory troppo oscura, non autentica per il personaggio.
La regista ha voluto anche incontrare di persona la tribù dei Choctaw per ricevere i loro feedback e avere degli input per lo sviluppo:
Ho avuto un momento per raccontargli il progetto. Non sarà estremamente drammatico, sarà un po’ violento, ma sentiamo c’è una grande storia.
La reazione della tribù non è stata delle migliori, ha raccontato Sydney Freeland, ma ha subito compreso la loro preoccupazione:
Praticamente gli ho detto che non eravamo li per dire loro cosa avremmo fatto, ma per creare un dialogo così da poter avere una rappresentazione più autentica della cultura e delle persone della tribù dei Choctaw.
Ecco che il team creativo ha preso parte a delle tradizioni della tribù come il powwows, vedendo con i loro occhi di cosa si stava parlando, soprattutto perché si tratta di costumi, colori e usi che sono unici nel loro genere e non reperibili nei magazzini. Ecco perché la regia ha insistito per avere dei veri danzatori powwow mentre giravano in Georgia, così da avere un riferimento per la nuova palette di colori creata appositamente per quelle scene.
Come anticipato, ci sono vari attori di origine indigena coinvolti nella serie e anche figure tecniche, come la regista australiana di origine aborigena Catriona McKenzie.
Un tasto dolente è stato come poter rappresentare un personaggio sordo-muto, che ovviamente comunica principalmente attraverso la lingua dei segni ASL (American Sign Language). La Freeland ha fatto fare corsi di ASL a tutta la troupe e si è assicurata che i primi piani facessero vedere bene questo linguaggio.