L’attore interprete di Drax nei film dei Marvel Studios, rivela l’impossibilità nell’interpretare Bane, a causa di un vero e proprio reboot.
Non molto tempo fa, James Gunn (regista di Guardiani della Galassia, The Suicide Squad e co-predisente dei DC Studios assieme a Peter Safran) promise l’arrivo di alcuni nuovi annunci targati DC entro il mese di gennaio, periodo temporale ormai agli sgoccioli, in quanto – al momento della stesura di questo articolo – ci troviamo nel penultimo giorno di questo fatidico mese.
L’immaginazione dei fan cavalca quindi sguinzagliata. Annunceranno nuovi reboot di personaggi già recentemente apparsi al cinema, come James Gunn già fatto per Superman? Avremo forse nuovi aggiornamenti sul suddetto progetto? Verremo a sapere di nuovi progetti in sviluppo, magari film su personaggi sconosciuti al grande pubblico come Question, Zatanna o Mister Miracle e Big Barda? Tutte domande legittime, ma spesso secondarie rispetto al più fondamentale dei quesiti: ciò che sta avvenendo alla DC, è un totale reboot, o un soft reboot con varie diramazioni? Soffermiamoci un istante sul chiarimento dei due concetti.
Il soft-reboot è una pratica che prevede la continuazione dell’utilizzo di uno o più personaggi in un franchise, proponendo però una storia completamente accessibile anche a chi non avesse seguito ciò che era avvenuto in precedenza. Un esempio pratico nel mondo DC può essere visto nel succitato The Suicide Squad diretto dallo stesso Gunn, film che non andava a narrare una continuazione diretta di quanto visto nel precedente film del 2016, ma manteneva alcune dinamiche e personaggi, come l’Amanda Waller interpretata da Viola Davis, il Rick Flag interpretato da Joel Kinnaman, ed ovviamente l’Harley Quinn interpretata da Margot Robbie. Nonostante questi ed altri ritorni però, il film non prosegue direttamente dal finale del precedente, ed anzi utilizza un tono completamente diverso dal predecessore, rendendo la storia fruibile anche da chi non ha visto il precedente.
Il reboot invece è una pratica molto più decisa, che riavvia la storia di un determinato personaggio, senza tenere conto di ciò che è avvenuto in precedenza. Un esempio pratico sempre derivante dal mondo DC, deriva da quello che viene visto come il vero e proprio padre moderno di questo concetto: Batman Begins di Christopher Nolan, film che si proponeva di narrare la storia delle origini del mito di Batman (inedita al cinema), in una narrativa completamente scollegata dai quattro film precedenti, usciti a cavallo tra la fine degli anni ottanta e la fine degli anni novanta. Il film non era quindi un prequel del primo Batman di Tim Burton (anche se ai tempi ci fu chi lo sospettò, inizialmente), ma era semplicemente l’inizio di una nuova incarnazione cinematografica del personaggio, concetto che venne poi riproposto l’anno successivo con Casino Royale che fece da reboot al franchise di James Bond, e che da allora divenne una vera e propria consuetudine ad Hollywood, con riavvii sempre più frequenti di franchise su franchise.
Chiarito ciò, torniamo alla domanda principale: nel momento in cui all’orizzonte si presentano quattro film in uscita targati DC durante quest’anno – Shazam: La Furia degli Dei, The Flash, Blue Beetle ed Aquaman e il Regno Perduto – ma con al contempo in sviluppo un film che va a raccontare le avventure di un nuovo Superman cinematografico, non appartenente alla continuità narrativa dei succitati quattro film, è giusto pensare che i DC Studios siano a lavoro su un soft-reboot dell’universo con qualche progetto esterno a fare da satellite, o ad un vero e proprio reboot con un nuovo universo cinematografico in arrivo? La risposta arriva da nientepopodimeno che l’attore Dave Bautista.
L’attore è un amico personale di James Gunn, nonché ovviamente suo collaboratore nel franchise di Guardiani della Galassia, nel quale interpreta Drax Il Distruttore, ed in un’intervista di Insider per il film Knock on the Cabin, ha chiarito la direzione che Gunn e Safran intendono intraprendere con i DC Studios, in risposta al fanta-casting dei fan, che da anni lo vedono come un perfetto interprete per uno dei più pericolosi avversari di Batman: Bane.
Ne ho parlato con James, ma [non credo possa avvenire] tenendo conto della direzione che vuole prendere, [ovvero quella del] fare un reboot completo dell’intero universo, ripartire da zero.
Penso che per ravvivare l’Universo DC ci sia bisogno di ricominciare da capo, e per farlo devi partire con dei nuovi attori giovani. Devi creare un piano per i prossimi quindici anni e non credo che ciò si possa fare con me, cosa che capisco. Ed in più devo dire che è un qualcosa che apprezzo, perché non voglio interpretare un personaggio al quale non posso rendere giustizia. Non penso, a questo punto della mia carriera, di poter fare più onore al ruolo di Bane. Semplicemente non so se potrei sostenere la sfida riguardo l’aspetto fisico, e non credo che riuscirei a mantenere la forma adatta per i film che verranno. Quindi, non credo che sarei la persona adatta.
Una dichiarazione che mette potenzialmente fine al sogno dei fan, di poter vedere l’attore interpretare il ruolo di Bane, con la consapevolezza che quest’ultimo richiede una forma difficile da riportare per un attore che – nonostante la forma eccezionale – ha al momento cinquantaquattro anni. Il ruolo sarebbe decisamente calzato se Bautista avesse interpretato la versione di Bane appartenente alla schiera di nemici del Batman interpretato da Ben Affleck (di soli tre anni più giovane di lui), ma per quanto concerne il futuro franchise, sul quale sembra si possa finalmente trovare una specifica chiarezza nella forma di un vero e proprio reboot completo e diretto, servirà qualcun altro, per vestire i panni del pericoloso villain che riuscì a spezzare il Cavaliere Oscuro.