Brandon Routh parla del suo ritorno come Superman nel crossover dell’Arrowverse Crisi sulle Terre Infinite.
Come ben saprete, nel crossover Crisi sulle Terre Infinite (qui la nostra recensione della prima parte) ha fatto il suo debutto Brandon Routh nei panni di Superman – nello specifico la stessa storica versione interpretata da Christopher Reeve.
Sin dalla prima foto ufficiale con indosso il costume di Kingdom Come, Routh ha convinto appieno i fan e persino i suoi colleghi sono rimasti del tutto sbalorditi sul set del crossover, spiegando che “sembrava un Dio greco”. Crisi sulle Terre Infinite ha dato quindi a Brandon Routh una nuova chance dopo Superman Returns (di Bryan Singer) e lo stesso attore vorrebbe continuare ad interpretare l’eroe anche in futuro, ma per lui è stato importante chiudere l’arco narrativo del personaggio con questo crossover.
Nel corso di una recente intervista, Routh ha discusso del suo approccio con il crossover, spiegando che per lui rappresenta una sorta di chiusura:
Per me è stato importante approcciarmi al ruolo come se fosse l’ultima volta. Questa è una delle cose che ho chiarito sin da subito con Marc Guggenheim. Se avessi continuato a lasciare aperta la porta per il futuro, non sarei mai rimasto soddisfatto. Il mio approccio è stato “non importa quando minutaggio avrò o come finirà la storia, sarò per sempre grato per l’opportunità ed accetterò tutto quello che succederà”.
Questo è stato il mio approccio, sono solo grato per l’opportunità e va bene appendere il mantello al chiodo dopo il crossover. Prima avevamo lasciato una porta aperta, una storia ancora aperta dopo Superman Returns, ora la porta è chiusa…ma se mai dovessero aprirne un’altra, sono assolutamente disponibile. Sono ancora eccitato all’idea di interpretare il personaggio se mai un’altra opportunità dovesse presentarsi.
Successivamente l’attore ha spiegato che ha insistito per portare nuovamente su schermo la stessa identica versione di Superman Returns — o almeno, la stessa idea di personaggio:
Volevo essere sicuro che fosse lo stesso personaggio, la stessa versione di Superman. Ci sono sempre vari modi di approcciarsi al personaggio, ma io volevo essere sicuro di avere lo stesso approccio di Superman Returns. Questo era importante per me, non ero intenzionato ad interpretare un’altra versione.