Il CEO della Disney ha commentato il licenziamento di Ike Perlmutter dalla Marvel: “Era un passo necessario.”
Dopo 30 anni alla compagnia, lo scorso mese Isaac “Ike” Perlmutter, ex CEO di Marvel Entertainment e figura particolarmente controversa per gli adattamenti cinematografici e televisivi dei fumetti della Casa delle Idee, è stato licenziato dalla Disney nel quadro di un piano di riduzione dei costi che prevede l’eliminazione di ben 7000 dipendenti.
Il coinvolgimento di Perlmutter con i prodotti Marvel era considerevolmente diminuito negli ultimi anni. Nel 2015 Kevin Feige ha rischiato di abbandonare lo studio a causa di divergenze con Perlmutter a seguito delle quali il CEO della Disney Bob Iger è intervenuto rendendo indipendenti i Marvel Studios, che da quel momento non hanno più risposto a Marvel Entertainment ma soltanto ai Walt Disney Studios e ad Alan Horn.
La maggior parte dei dissidi tra Kevin Feige e Perlmutter erano legati soprattutto alla mancanza di diversità nei film del Marvel Cinematic Universe. A detta del controverso dirigente e co-proprietario della Toy Biz, infatti, i giocattoli dei personaggi femminili e dei personaggi neri non vendevano abbastanza da giustificare la realizzazione di film stand-alone su supereroine o eroi di altre etnie.
Perlmutter era noto nell’industria dell’intrattenimento non solo per la sua riservatezza (è stato visto in pubblico solo in rarissime occasioni) ma anche per la sua tendenza a risparmiare il più possibile nelle scelte aziendali. Uno degli esempi più noti riguarda quella volta in cui Perlmutter impose ai disegnatori della Marvel Comics di riciclare le graffette buttate nel cestino o di portarsi la carta igienica da casa.
Nel corso di un’intervista con Time, Bob Iger ha commentato pubblicamente il licenziamento di Ike Perlmutter. Quando gli è stato chiesto se la scelta di Perlmutter di appoggiare l’ingresso dell’investitore Nelson Peltz nel consiglio d’amministrazione della Disney abbia in qualche modo influenzato la decisione di allontanarlo, il CEO della Casa di Topolino ha attributo parte della motivazione a una “ridondanza” (non meglio precisata) nella gestione di Marvel Entertainment:
Time: “Si è parlato molto di te recentemente dato che sono stati licenziati diversi dirigenti, tra cui la persona che ti ha venduto la Marvel, Ike Perlmutter. Hai gestito questa situazione personalmente?”
Iger: “Ci sono delle volte in cui gestisco personalmente la situazione e altre volte in cui non lo faccio. Preferirei non entrare nei dettagli in questo caso. Questo era un passo necessario per permetterci di andare nella direzione verso la quale siamo diretti, ossia di creare una compagnia più efficiente. C’era una ridondanza relativa al modo in cui veniva gestita la Marvel.”
Time: “Quindi la campagna che Perlmutter ha promosso per far entrare Nelson Peltz nel consiglio d’amministrazione non ha svolto alcun ruolo nella decisione?”
Iger: “Questa decisione sarebbe stata presa indipendentemente da quello.”
Con una rara intervista concessa al The Wall Street Journal la settimana scorsa, Perlmutter ha accusato la Disney di averlo licenziato per divergenze con la sua visione aziendale:
“Mi aspettavo da tempo che il mio rapporto di lavoro con la Disney si sarebbe concluso. Il fatto che sia stato il risultato del mio tentativo di aiutare la Disney a migliorare il proprio business dovrebbe rattristare molti azionisti quanto rattrista me, il principale azionista individuale della società.”