Black Panther: Wakanda Forever, il produttore ha spiegato l’assenza di personaggi maschili nella storia e la centralità delle figure femminili.
Il 9 novembre è uscito al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il sequel del film vincitore di 3 premi Oscar nel 2018 che affronta il tema dell’improvvisa morte di Chadwick Boseman e porta avanti la storia di Shuri (Letitia Wright), ora alla guida del Regno del Wakanda, e degli altri personaggi introdotti nel primo capitolo.
In un’intervista con il giornalista e fumettista Ta-Nehisi Coates per il secondo episodio del Wakanda Forever: The Official Black Panther Podcast, Nate Moore, produttore di Black Panther: Wakanda Forever e vicepresidente di produzione e sviluppo dei Marvel Studios, ha discusso del ruolo centrale delle figure femminili nel film di Ryan Coogler, spiegando che il team creativo voleva evitare di inserire altri personaggi maschili nella trama soltanto per il gusto di averli:
“Ryan [Coogler], da filmmaker e narratore, è interessato a costruire la tensione tra le persone e a vedere in che modo essa rimbalza da una parte all’altra lo. E quindi, quando hai sia il Wakanda che Talokan, e Shuri, Riri e Namor, che hanno tutti questi punti di vista che sono in contrasto l’uno con l’altro, c’è una certa magia se riesci a mostrarla correttamente.”
“Ma l’atmosfera del film centrata sulle donne è semplicemente narrazione organica. Avremmo potuto introdurre più personaggi maschili o trovare dei modi per avere altri eroi maschili nella storia se il nostro obiettivo fosse stato avere più uomini. Ma non è un grande obiettivo per nessuno. Si tratta davvero di raccontare la storia migliore.”