Black Panther: Wakanda Forever, il produttore ha riflettuto sul “terrificante” incidente di Letitia Wright avvenuto sul set.
Il 9 novembre è uscito al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il sequel del film vincitore di 3 premi Oscar nel 2018 che affronta il tema dell’improvvisa morte di Chadwick Boseman e porta avanti la storia di Shuri (Letitia Wright), ora alla guida del Regno del Wakanda, e degli altri personaggi introdotti nel primo capitolo.
Nell’agosto 2021 le riprese del cinecomic, iniziate circa due mesi prima, sono state interrotte per permettere a Letitia Wright, interprete di Shuri, di riprendersi completamente dall’infortunio avvenuto sul set. Nella lettera scritta da Kevin Feige al cast e alla crew, infatti, è emerso che l’attrice ha riportato una “seria frattura alla spalla” e persino “una commozione cerebrale con gravi effetti collaterali.” Dopo l’incidente, Wright si è spostata a Londra, dove ha seguito una lunga fisioterapia mentre la produzione è continuata senza di lei. Il regista Ryan Coogler, secondo i report, ha girato tutto il materiale possibile che non coinvolgesse il personaggio ma, a causa della difficoltà di andare avanti senza che l’attrice fosse presente fisicamente sul set, i Marvel Studios hanno dovuto organizzare un nuovo piano di riprese per il mese di gennaio 2022.
Durante una roundtable organizzata dal The Hollywood Reporter, Nate Moore, produttore di Black Panther: Wakanda Forever e vicepresidente di produzione e sviluppo dei Marvel Studios, ha riflettuto sulla difficoltà di girare il film quando Letitia Wright rimase ferita sul set, ricordando che la notizia dell’incidente è stato il momento più “terrificante” dell’intera produzione:
“Guarda, non è un segreto che sia stato difficile portare Black Panther [Wakanda Forever] sullo schermo ma il momento più spaventoso è stato quando Tish [Letitia Wright] si è infortunata. Stavamo facendo alcune riprese di seconda unità e alcuni stunt a Boston, e l’intera crew era ancora ad Atlanta. Ricevetti una chiamata nel cuore della notte dall’ambulanza. E questo è terrificante, perché non si tratta solo del film a quel punto, ma della persona. Una persona che conosco da anni. E come produttore, ti senti responsabile per tutti i membri della tua crew, quindi ti senti responsabile di averla messa in quella posizione in primo luogo.”
“E raccogliere i pezzi e capire la programmazione era quasi la parte più facile rispetto a capire come far rimettere in sesto Tish e per farle avere l’aiuto di cui aveva bisogno, sia fisicamente che mentalmente, perché ha dovuto attraversare una cosa profondamente traumatica. Abbiamo fatto il possibile per farla sentire a suo agio e farla tornare e lavorare al livello di sempre perché, non si può mai sapere se ti riprenderai da un’esperienza come quella, ad essere onesti. Ma lei ce l’ha fatta. Voglio dire, è una guerriera e ha dato una fantastica performance quando è riuscita a tornare ma non c’è stato niente di più spaventoso che ricevere quella telefonata.”