Ant-Man, Evangeline Lilly ha svelato dettagli inediti sul ruolo di Hope van Dyne nella visione originale di Edgar Wright.
Nel 2014, come sapranno i fan del Marvel Cinematic Universe più informati, Edgar Wright, regista della cosiddetta “Trilogia del Cornetto” e di Scott Pilgrim vs. the World (2010), abbandonò inaspettatamente la regia del primo film su Ant-Man poco prima dell’inizio delle riprese a causa di “divergenze creative” insanabili con i Marvel Studios, segnando uno dei momenti più bui e difficili nella storia della compagnia.
In seguito all’addio di Edgar Wright e dello sceneggiatore Joe Cornish a Ant-Man, lo studio incaricò Paul Rudd e Adam McKay (Anchorman) di revisionare lo script non solo per modificare il tono della pellicola ma anche per integrarla meglio nell’Universo Cinematografico Marvel. Nonostante ciò, alla fine sia a Wright che a Cornish sono stati riservati dei crediti per aver ideato la storia e per la sceneggiatura poiché, come stabilito ai tempi Writers Guild of America, il loro script rappresenta l’ossatura centrale del film.
Nel corso di un’intervista con Josh Horowitz per il podcast Happy, Sad Confused, Evangeline Lilly ha parlato della reazione che ebbe ai tempi nei riguardi dell’allontanamento di Edgar Wright dal progetto, fornendo alcuni dettagli inediti sul ruolo che Hope van Dyne avrebbe avuto nella versione originale del film:
Horowitz: “Quando ottenesti il ruolo di Hope e Edgar [Wright] lasciò il progetto, la tua reazione fu ‘Oh, visto? Ve lo avevo detto ragazzi. Cosa stiamo facendo? Perché mi avete convinto a farlo?'”
Lilly: “Sì! Sì! Ero pronta ad andarmene. Pensai ‘Oh, queste grosse multinazionali che fanno le prepotenti con i creativi! Ora basta, creativi… riuniamoci!’ Non mi faceva impazzire quello che era successo e non vedevo l’ora di lavorare con Edgar e pensai che lui e Paul [Rudd] avrebbero formato un duo molto dinamico e divertente. Edgar aveva una visione molto diversa per Hope [van Dyne] rispetto a quella che abbiamo fatto alla fine. Sai, era un personaggio più dark… era una specie di talpa, di agente doppiogiochista, e quello che voleva fare, nel classico stile di Edgar, era farmi indossare delle parrucche e farmi avere look diversi. E pensavo che sarebbe stato molto divertente. Quindi sì, ho avuto quel momento in cui ho pensato ‘È per questo che non si entra nei grossi franchise.'”
Ricordiamo che Ant-Man (2015), scritto da Edgar Wright, Joe Cornish, Adam McKay e Paul Rudd e diretto da Peyton Reed, vede nel cast Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man), Evangeline Lilly (Hope van Dyne), Michael Douglas (Henry “Hank” Pym), Corey Stoll (Darren Cross/Calabrone), Bobby Cannavale (Jim Paxton), Michael Peña (Luis), Tip “T.I.” Harris (Dave), Abby Ryder Fortson (Cassie Lang), Judy Greer (Maggie) e David Dastmalchian (Kurt Goreshter).
Questa la sinossi ufficiale:
“Hank Pym diventa Ant-Man dopo aver scoperto un composto chimico – la Particella Pym – che gli permette di alterare le dimensioni del suo corpo e possedere una forza sovrumana. Grazie allo sviluppo di un’altra tecnologia, Ant-Man possiede inoltre l’abilità di controllare eserciti di formiche. Questa nuova avventura, ambientata nell’Universo Cinematografico Marvel, vede l’abile ladro Scott Lang nei panni di un Ant-Man moderno. Dopo che il dr. Hank Pym gli fornisce la strabiliante capacità di rimpicciolirsi e al contempo accrescere la propria forza, Lang dovrà ricorrere alle sue doti eroiche nascoste per aiutare Pym a proteggere lo spettacolare costume di Ant-Man da nuove, terribili minacce. Esposti a ostacoli apparentemente insormontabili, Pym e Lang dovranno pianificare e portare a termine un colpo che salverà il mondo.”