Ant-Man and The Wasp: Quantumania, lo sceneggiatore spiega l’importanza della solitudine per Kang il Conquistatore.
Il 15 febbraio è uscito al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo capitolo sulle avventure di Scott Lang (Paul Rudd) e di Hope van Dyne (Evangeline Lilly) che inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Nel film la famiglia Pym si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e ad affrontare il pericoloso Kang il Conquistatore, interpretato nuovamente da Jonathan Majors dopo il suo debutto in Loki.
Nel corso di un’intervista con Inverse, lo sceneggiatore Jeff Loveness ha parlato nel dettaglio dell’arco narrativo di Kang il Conquistatore in Ant-Man and The Wasp: Quantumania, spiegando l’importanza della solitudine per il personaggio:
“Penso che i ‘grandi uomini’ della storia si siano sentiti soli nei periodi in cui hanno vissuto. Avvertono questa pulsione di intraprendere una crociata al di là dell’oceano e di farsi un nome. Vogliono essere ricordati, e vogliono lasciarsi dietro qualcosa, anche se ciò significa radere al suolo la civiltà per farlo. Kang può andare in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo, in qualsiasi universo.”
“Ho cercato di esemplificarlo nella scena con lui e Michelle Pfeiffer, poco prima che lei scopra la verità su di lui. Hanno questa conversazione a cuore aperto sulla figlia che le manca. Tutto quello che [Janet] vuole è tornare da lei. Michelle è incredibile, ma quando guardi Jonathan, riesci a vedere il ‘Dio del Tempo’ e capisci quanto il tempo sia prezioso per questa persona. È un Re che si rende conto di quanto un contadino dia valore al suo pane quotidiano. Assistiamo a questo cambiamento in lui.”
“Non è solo in quella scena. È per questo che sente questa connessione con lei. Non deve essere Kang il Conquistatore, può essere una persona normale. È per questo motivo che lo scisma tra loro è così profondo. Sono come Xavier e Magneto, non ucciderai il tuo migliore amico perché altrimenti saresti profondamente solo. Esploreremo ulteriormente questa cosa in futuro. Ci sono un sacco di sue versioni là fuori, e ognuno di questi tizi gli ricorda quanto sia solo.”