Ant-Man and The Wasp: Quantumania, la guida completa alla creazione e alla popolazione del Regno Quantico.
Il 15 febbraio è uscito al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo capitolo sulle avventure di Scott Lang (Paul Rudd) e di Hope van Dyne (Evangeline Lilly) che inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Nel film la famiglia Pym si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e ad affrontare il pericoloso Kang il Conquistatore, interpretato nuovamente da Jonathan Majors dopo il suo debutto in Loki.
In un lungo approfondimento pubblicato da Vanity Fair, il regista Peyton Reed e alcuni membri della crew di Ant-Man and The Wasp: Quantumania hanno parlato a ruota libera della creazione del Regno Quantico. Quando i Marvel Studios decisero di esplorare maggiormente la dimensione subatomica nel terzo film, Reed chiese al suo gruppo di designer di spingersi oltre il limite per ideare un mondo che non si era mai visto sullo schermo e che non assomigliasse ad altri concetti già apparsi nell’MCU:
Reed: “Doveva sembrare completamente diverso, di certo all’interno dell’MCU. Doveva essere diverso dallo spazio di ‘Guardiani della Galassia‘ o da Asgard nei film di ‘Thor.’ Doveva essere una cosa a sé stante. Una grossa sfida di questo film è stato capire quale fosse l’aspetto del Regno Quantico. E quali fossero le leggi fisiche e la sua storia. Ci sono tutte queste creature e esseri diversi, e anche un sistema politico. E c’è tanta oppressione là sotto.”
L’obiettivo di Reed e della produzione era di delineare la flora, la fauna, la società e le leggi della fisica del Regno Quantico. Con questo intento, lo scenografo Will Htay, che in passato ha lavorato come concept artist a Star Wars: Il Risveglio della Forza (2015), a Rogue One: A Star Wars Story (2016) e a No Time To Die (2021), ha proposto che il Regno Quantico fosse uno spazio liminale pieno di portali e accessi:
Htay: “Immaginate una bolla gigantesca piena di bolla, ma tutte le bolle sono in movimento, quindi si toccano l’una con l’altra. Ogni bolla è un universo a sé stante, e hanno dei punti di connessione. Ci sono dei buchi tra loro, ma si muovono in continuazione. Voglio dire, abbiamo creato una specie di assurda logica interna in modo tale da avere molteplici mondi che coesistono uno contro l’altro, e il tempo e lo spazio possono piegarsi su sé stessi. A livello concettuale, è un’idea folle.”
Per quanto riguarda la popolazione del Regno Quantico, il regista ha chiesto al suo team di pensare agli esseri più bizzarri che potessero immaginare. Reed, pertanto, ha incaricato l’ideatore di effetti prostetici Conor O’Sullivan (Prometheus, Alien: Covenant) di creare il look di molte creature attorno alle caratteristiche degli attori che le avrebbero interpretate:
Reed: “Un personaggio veniva presentato come una specie di creatura steampunk, mentre un altro come un glob rosso. Ci ha permesso di creare un mondo ampio e variegato. I Combattenti per la Libertà, che si oppongono a Kang, dovevano essere un gruppo eterogeneo di persone che avevano perso i loro pianeti. Kang ha conquistato i loro popoli, e forse loro sono gli ultimi sopravvissuti, e si sono alleati per resistergli.”
“Conor O’Sullivan] ha dovuto creare tutte queste diverse razze dei Combattenti per la Libertà. Questi li abbiamo chiamati i Mistici. Sono delle creature molto elaborate con delle linee dorate Kintsugi sui loro volti. Fanno parte della fazione più religiosa dei Combattenti per la Libertà. E abbiamo ingaggiato delle persone molto alte per interpretare questi personaggi. Con il copricapo, erano alti due metri e mezzo.”
Accanto al Mistico, a sinistra, troviamo Veb, il cefalopode rosa doppiato da David Dastmalchian (Kurt Goreshter) che produce l’Ooze (il fluido psicotropo che, se consumato, permette ai visitatori che parlano lingue diverse di capire gli abitanti del Regno Quantico). Alla destra di Veb, vediamo Xolum, l’essere con il cranio a forma di fusibile di ricambio contenente una supernova:
Reed: “Ci piaceva l’idea di creare questo guerriero spaventoso la cui testa è sostanzialmente una supernova, una stella che deve essere contenuta in questo cilindro di vetro molto spesso. Quando lo scatena, è un’arma letale.”
In fondo a destra, invece, è presente un membro dei Combattenti per la Libertà che la produzione ha chiamato Steel Group (ossia il Gruppo d’acciaio), che è ispirato agli Ewok di Star Wars:
Reed: “Sono dei guerrieri molto misteriosi, e indossano dei vestiti neri e dei cappucci neri. Sono spaventosi. Sono terrificanti. Non vediamo mai il loro volto. Ci piaceva l’idea che in realtà fossero dei personaggi teneri simili agli Ewok.”
In un paio di scene viene inquadrata una creatura che, con grande sorpresa di Hank Pym (Michael Douglas), assomiglia a un broccolo. Anche se si tratta probabilmente di un essere creato ad hoc per il film, nei fumetti esistono alcuni precedenti: la prima è quella dei Cotati – una razza aliena con l’aspetto di grossi asparagi umanoidi – mentre la seconda è chiamata R’malk’i, creature simili a piante con una società capitalistica.
Un ostacolo iniziale riscontrato dalla produzione era rappresentato dall’assenza di un cielo e di un orizzonte piatto nel Regno Quantico. In altre parole, il Regno Quantico è illuminato da esplosioni di energia e materia e da nubi tempestose che emanano luce e calore. Per fare ciò, Htay ha pensato a un elaborato sistema per riprendere le reazioni chimiche all’interno di uno dei microscopi più potenti del mondo:
Htay: “Abbiamo guardato un sacco al microscopio elettrico. Abbiamo considerato le collisioni tra le particelle. Quando si frantumano insieme in particelle subatomiche, si crea una specie di schema. Sono schemi ricorrenti che vediamo anche in natura, biforcazioni e frattali. Tutte quelle cose sono diventate parte del linguaggio.”
Reed: “C’è un artista chiamato Chris Parks che realizza questi effetti che non sono digitali. Sono effetti chimici, sono state girate letteralmente in una piastra di Petri. Ha fatto tutto questo per noi, ha usato un colorante giallo e ha aggiunto il blu con il contagocce e osservato le conseguenti reazioni chimiche, e poi le abbiamo fotografate. Si muovono in modo fotochimico, quindi non puoi mai prevedere come si muoveranno.”
Altre fonti di luce sono le innumerevoli miniere energetiche in cui lavorano gli abitanti del Regno Quantico per raccogliere il proprio combustibile. Il bagliore di questi tunnel interni alle pareti a forma di loop ricorda la luce fioca della luna e funge da sorgente luminosa di questa zona particolarmente buia:
Htay: “Vediamo delle specie di aperture, e in base alla relativa scala e distanza da esse, a volte assomigliano a delle curve molto sottili, e altre volte ricordano più dei buchi. E dipende da dove ti trovi in relazione ad esse. Volevamo curvare le linee dell’orizzonte. Da che parte è sopra? Da che parte è sotto? Non lo sappiamo realmente.”
Una curiosità: le creature a forma di lumache giganti che appaiano in alcune scene del film sono il mezzo di trasporto preferito della popolazione del Microverso, la dimensione subatomica dei fumetti della Casa delle Idee che ha ispirato il Regno Quantico.