Ant-Man and The Wasp: Quantumania, i supervisori degli effetti visivi sulle difficoltà tecniche riscontrate nella creazione di M.O.D.O.K.
Il 15 febbraio è uscito al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il terzo capitolo sulle avventure di Scott Lang (Paul Rudd) e di Hope van Dyne (Evangeline Lilly) che inaugura la Fase 5 del Marvel Cinematic Universe. Nel film la famiglia Pym si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e ad affrontare il pericoloso Kang il Conquistatore, interpretato nuovamente da Jonathan Majors dopo il suo debutto in Loki.
Durante un’intervista con Variety, Jesse James Chisholm e Dave Hodgins, supervisori degli effetti visivi di Ant-Man and The Wasp: Quantumania, hanno parlato delle difficoltà riscontrate nella creazione di M.O.D.O.K., spiegando nel dettaglio i problemi legati alle proporzioni e agli occhi del personaggio e alla necessità di preservare le sembianze di Corey Stoll:
Chisholm: “È solo un’enorme testa fluttuante. Abbiamo fatto un sacco di studi mettendo M.O.D.O.K. accanto ai personaggi solo per vederli conversare, ma ci siamo resi conto che i suoi occhi erano distanti 71 centimetri. Improvvisamente, abbiamo avuto dei problemi con il campo visivo dato che sembrava strabico. E ci siamo chiesti ‘Come facciamo a inquadrarlo?'”
“Era facile perdere il volto di Corey [Stoll] molto velocemente. La forma della testa di Corey è ellittica, e quindi quando inizi ad allungare e a stirare la sua faccia rischi di perdere le sue fattezze piuttosto rapidamente. Era tutta una questione di scala, trattenendo gli occhi e trasmettendo le dimensioni con il naso. Gli abbiamo allungato la bocca e il viso e gli abbiamo abbassato la testa.”
Hodgins: “È una massa molto grande, quindi abbiamo dovuto considerare se si stesse muovendo troppo velocemente o troppo lentamente. Sembra troppo leggero? E poi c’era quel problema all’occhio: dove sta guardando?”
“Abbiamo capito che avremmo limitato il movimento della testa di questa persona, e la maggior parte della performance proviene dagli occhi. Molte di queste emozioni si manifestano attraverso i cenni della testa e gli spostamenti del corpo. Abbiamo passato molto tempo a discutere di questo, limitandogli la mascella perché non ha molto spazio per muoversi.”
Quando gli è stato chiesto quante versioni sia stato necessario creare dietro le quinte per definire il design finale di M.O.D.O.K., Hodgins non ha fornito un numero esatto rispondendo semplicemente “parecchie.”