Angela Bassett commenta l’esperienza negativa di Anthony Hopkins con i green screen della Marvel: “Mi spiace per lui.”
Una delle critiche rivolte più frequentemente ai film dell’Universo Cinematografico Marvel e, più in generale, ai cinecomics riguarda il massiccio uso di CGI e green o blue screen dietro le quinte, con gli attori che interagiscono con figure inesistenti e che si muovono in ambienti creati digitalmente in post-produzione o mediante le nuove tecnologie dello StageCraft e The Volume.
La polemica, a quanto pare, è stata condivisa anche da alcune star coinvolte nei progetti dei Marvel Studios. Oltre ai recenti commenti di Christian Bale, occorre segnalare anche Anthony Hopkins, interprete di Odino nei film su Thor, che in un’intervista con The New Yorker risalente al 2021 dichiarò che recitare davanti a un green screen è inutile e insensato:
“Cerco di applicarlo a tutto quello che faccio: nessuna recitazione richiesta. Su ‘Thor’ hai Chris Hemsworth – che assomiglia a Thor – e un regista come Kenneth Branagh, che è molto sicuro di quello che vuole. [I Marvel Studios] mi misero un’armatura; mi misero la barba. Mi fecero sedere sul trono e gridare un po’. Se sei seduto di fronte a un green screen, non ha senso recitare.”
In una nuova intervista con The New Yorker, Angela Bassett, interprete della Regina Ramonda nell’MCU, ha commentato le controverse dichiarazioni di Anthony Hopkins, sottolineando quanto la sua esperienza sul set di Black Panther: Wakanda Forever (2022) sia stata diversa rispetto a quella dell’attore su Thor (2011):
“La stanza del trono era lì, il pavimento di argilla rossa, la sopraelevazione con le Dora Milaje, le grandi porte che attraversano. Forse non vedi il mondo del Wakanda, ma ce l’avevamo. Quando io e Shuri andiamo nella natura, avevamo gli alberi, i cespugli e l’acqua, e Namor è uscito dall’acqua ed è volato verso di noi. Avevamo l’intera nave, e l’attenzione rivolta dettagli al suo interno era semplicemente magnifica. Quindi ho avuto un’esperienza migliore di Anthony Hopkins. Mi dispiace per lui.”
“Eravamo nel Wakanda, e sappiamo che il Wakanda è speciale. Avevamo il laboratorio di Shuri. Avevamo l’ascensore che si apriva. Avevamo un elefante finto e il suo piccolo. Naturalmente, hanno generato in digitale l’elefante successivamente ma almeno avevamo un elefante a cui reagire.”