Manca sempre meno all’uscita di Agatha All Along, la nuova serie dei Marvel Studios che sarà a tutti gli effetti un sequel di WandaVision (2021) che debutterà il 19 settembre su Disney+ con i primi due episodi.
Nel corso di un’intervista con BadTaste.it, la showrunner Jac Schaeffer ha anticipato le similitudini con WandaVision in termini di narrazione meta e colpi di scena:
Non avevo mai realizzato niente del genere prima. Nei miei precedenti lavori ho sempre adorato inserire un elemento di colpo di scena che capovolgesse la storia, mi piace una narrazione che sbroglia la matassa pian piano.
WandaVision è stata la mia prima esperienza televisiva a episodi, il lasciare un indizio e un colpo di scena finale o una rivelazione alla fine di ogni puntata. E questa è un po’ una mia dipendenza. Per Agatha avevo un sacco di obiettivi a livello artistico e creativo su cosa volevo realizzare ma, a livello personale, volevo solo assistere a questa lenta risoluzione del mistero e al tempo stesso facendo divertire i fan, era questo che volevo.
Fin dall’annuncio, la serie ha costantemente cambiato titolo (da Agatha: House of Harkness, passando per Agatha: Coven of Chaos, Agatha: Darkhold Diaries e giungendo infine ad Agatha all Along) come parte di una particolare campagna marketing.
Spiega la sceneggiatrice:
A dire il vero… c’era Agatha dietro a tutto! Comunque, sì, è stata un’idea che ci è venuta durante le riunioni degli sceneggiatori, stavamo mettendo sul tavolo tutte le idee che avevamo per potere portare avanti la tradizione dell’elemento meta, iniziata con WandaVision, ovvero rompere la quarta parete e sfuggire alle logiche che la scrittura di una serie tv ti impone. E al tempo stesso scatenare i fan.
Quindi già da principio ci siamo chiesti, se Agatha avesse una serie tutta sua, a quali malefatte ricorrerebbe? Abbiamo pensato che da subito avrebbe sparso falsi indizi, così siamo arrivati ad avere questa lista di circa 20 titoli diversi, tutti finti, uno più assurdo dell’altro, ho la lista sul mio telefono e mi fa ancora morire ogni volta che la rileggo. E il fatto che le persone li abbiano presi sul serio mi fa un po’ paura, insomma, non avrei mai intitolato la serie Agatha: Covent of Chaos, ma è stato divertente da osservare come processo!